Joseph-Maurice Ravel (Ciboure, 7 marzo 1875 – Parigi, 28 dicembre 1937) è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra francese.
(fonte: radioswissclassic.ch)
Il suo brano più celebre per orchestra è certamente Boléro.
Molto nota è anche l’orchestrazione, realizzata nel 1922, dei Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgsky. Egli stesso descrisse il suo Boléro come “una composizione per orchestra senza musica”.
Le orchestrazioni di Ravel sono da apprezzare in modo particolare per l’utilizzo delle diverse sonorità e per la complessa strumentazione.
Maurice Ravel nacque nei pressi di Ciboure il 7 marzo del 1875, nella regione basca francese, ai confini con la Spagna. Suo padre, Joseph Ravel (1832-1908), era un apprezzato ingegnere civile, di ascendenza svizzera e savoiarda Ravex. Sua madre, Marie Delouart-Ravel (1840-1917), era di origine basca, discendente di una vecchia famiglia spagnola Deluarte o Eluarte. Ebbe un fratello, Édouard Ravel (1878-1960), con cui mantenne durante tutta la vita una forte relazione affettiva.
All’età di sette anni, Ravel iniziò a studiare il pianoforte al Conservatorio di Parigi. Durante i suoi studi a Parigi, Ravel incontrò e frequentò numerosi compositori giovani, e innovativi, che usavano chiamarsi Les Apaches per la loro vita sregolata. Studiò musica con Gabriel Fauré per quattordici straordinari anni.
In questo periodo, Ravel provò diverse volte a vincere il prestigioso premio Prix de Rome, inutilmente.
Dopo uno scandalo che implicò anche la mancata assegnazione del premio a Ravel, Maurice abbandonò il conservatorio. Questo incidente comportò anche le dimissioni del direttore del conservatorio.
Ravel fu influenzato da diversi stili musicali legati a diverse parti del mondo: il jazz , la musica asiatica e le canzoni popolari tradizionali di tutta Europa.
Maurice non fu religioso: non gli piacevano i temi di carattere spiccatamente religioso degli altri compositori, come Richard Wagner, e preferiva studiare la mitologia classica per ispirarsi.
Durante la Prima guerra mondiale non poté essere arruolato per la sua età e la salute debole: diventò un autista di ambulanza.
A partire dal 1927 soffrì di una misteriosa demenza progressiva, che gli toglieva gradualmente la capacità di parlare, scrivere e suonare. Le ipotesi sulla sua patologia, che vanno dall’Alzheimer all’afasia di Wernicke, sono da decenni oggetto di studi accademici specifici.
Tra i suoi pochi allievi si ricordano Maurice Delage e Ralph Vaughan Williams.
Nel 1932 Ravel fu coinvolto in un incidente d’auto piuttosto grave a seguito del quale la sua produzione artistica diminuì sensibilmente.
Colpito da ictus all’emisfero sinistro del cervello, non fu più in grado di leggere la musica, ma poté continuare a dirigere l’orchestra. Le sue condizioni peggiorarono inesorabilmente fino al 1937 quando, il 18 dicembre, fu operato alla testa dal chirurgo Clois Vincent. L’intervento confermò l’atrofia cerebrale ed escluse la presenza di un tumore. Morì dieci giorni più tardi.
La musica
Ravel fu influenzato non solo da Debussy, ma anche dalla musica russa e spagnola, e dal jazz degli Stati Uniti, come si desume dal movimento intitolato Blues della sua sonata per violino e pianoforte e dal clima del Concerto per pianoforte per la mano sinistra, dedicato al pianista Paul Wittgenstein mutilato in guerra.
Maurice Ravel è considerato impressionista al pari di Debussy ma, anche imitando lo stile di altri, il carattere tipico delle composizioni di Ravel rimane evidente.
Nell’anno 1928 Ravel affermò che “la maggiore paura dei compositori americani è quella di trovare in se stessi strani impulsi al distacco dalle regole accademiche: a questo punto i musicisti, da buoni borghesi, compongono la loro musica secondo le regole classiche dettate dalla tradizione europea“.
Quando il compositore statunitense George Gershwin incontrò Ravel, gli parlò del desiderio di studiare, se possibile, con il compositore francese. Quest’ultimo rispose: “Perché dovresti essere un Ravel di secondo livello quando puoi essere un Gershwin di primo livello?”
Alcuni appunti e frammenti confermano l’influenza che la musica basca ebbe sul compositore. Ravel commentò che André Gedalge, il suo professore di contrappunto, fu fondamentale per lo sviluppo delle sue qualità compositive.
Ravel studiò con grande perizia e meticolosità le possibilità espressive dei singoli strumenti, per poterne determinare gli effetti: fu questa la caratteristica che permise il successo delle sue trascrizioni per orchestra, sia delle sue composizioni per pianoforte sia di quelle degli altri compositori.